L’organizzazione Mondiale per la sanità ha parlato: la cannabis deve cambiare posizionamento nelle tabelle per la regolamentazione delle sostanze. Queste le direttive per le Nazioni Unite
È del 24 gennaio la comunicazione del Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. A sei mesi esatti dalla ultima serie di indicazioni, volte a evitare che il cannabidiolo fosse inserito e schedato secondo la Single Convention on Narcotic Drugs del ’61 (SCND), l’organizzazione mondiale per la sanità (WHO – World Health Organization) torna a tracciare delle linee guida per le nazioni unite in merito alla gestione della cannabis e dei cannabinoidi.
Il quarantunesimo incontro della commissione di esperti sulla dipendenza da droghe (ECDD – Expert Committee on Drug Dependence) del WHO si è tenuto, in realtà, diversi mesi fa, tra il 12 e il 16 novembre. L’attesissima presentazione della raccomandazione del WHO alla commissione sugli stupefacenti (CND – Commission on Narcotic Drugs) dell’ONU era stata rimandata (senza date di riferimento) a causa della necessità di raccogliere maggiori informazioni e rivedere i risultati ottenuti più a lungo. Questo produsse non poche lamentele e critiche, come nel caso di Bruno Javier Faraone Machado, rappresentante permanente dell’Uruguay presso le Nazioni Unite, che aveva espresso la propria perplessità di fronte a tale slittamento di tempi, immaginando che quel ritardo avrebbe potuto condizionare le scelte di molti paesi.
Ma questa è praticamente storia vecchia e le raccomandazioni dell’organizzazione mondiale per la sanità sono oramai in tavola. Come annunciato nella precedente revisione critica del ECDD, in questa occasione si parla di cannabis pianta e resina, estrazioni e tinture di cannabis, delta-9-THC e suoi isomeri; ogni indicazione della commissione è accompagnata da una revisione critica e approfondita sull’argomento, consultabile sul sito dell’OMS o attraverso i LINK a fondo pagina. La commissione di esperti raccomanda innanzitutto di cancellare la cannabis e la sua resina dalla IV tabella della Single Convention on Narcotic Drugs del ’61, quella che contiene le sostanze particolarmente dannose e di valore medico o terapeutico estremamente ridotto. Anche estratti e tinture dovrebbero essere rimossi dalla I tabella della SCND, che elenca sostanze di abuso e che possono provocare danni alla salute.
Successivamente si consiglia di cancellare dalla II tabella della Convention on Psychotropic Substances del ’71 il Dronabinol, una preparazione medicamentosa a base di delta-9-tetraidrocannabinolo, per aggiungerla alla prima tabella della SCND, insieme al tetraidrocannabinolo e ai suoi isomeri. Questi ultimi dovrebbero essere cancellati dalla I tabella della Convention on Psychotropic Substances, che include le sostanze considerate un rischio per la salute pubblica e prive di un riconosciuto valore terapeutico.
Infine, per dare corso alla precedente proposta, compilata durante il quarantesimo incontro della commissione di esperti sulla dipendenza da droghe, di non includere tra le convenzioni internazionali per il controllo delle droghe le preparazioni di CBD in purezza, si consiglia di aggiungere una nota alla prima tabella della SCND che reciti: “le preparazioni contenenti prevalentemente cannabidiolo e non più dello 0,2% di delta-9-tetraidrocannabidiolo non sono sotto il controllo internazionale”. Questo dunque dovrebbe includere tutte le preparazioni ottenute per via chimica o dalla lavorazione della cannabis, che sono composte come preparazioni farmaceutiche, con uno o molti altri ingredienti e in una maniera per cui il delta-9-tetracannabidiolo non possa essere recuperato poiché direttamente disponibile o con delle rese che possano costituire un rischio per la salute pubblica.
Fonte articolo: https://sicamweb.it/le-direttive-delloms-per-la-cannabis-e-una-medicina/